Siamo consumatori bulimici di beni e servizi, predoni di un pianeta sempre più povero di risorse.
Quello che accade con il cibo è solo un esempio di un modo di fare che viene replicato dalle risorse energetiche fino agli acquisti superflui.
Così il seme della resistenza nella società usa e getta è quello di chi ha deciso di andare controcorrente. Le storie e i progetti di chi ha fatto suo il dittico "Non sprecare". Iniziative che funzionano e hanno fatto scuola altrove, raccontate nel libro "Non sprecare" di Antonio Galdo (Einaudi).
A recuperare il cibo che viene scartato dai supermercati ci ha pensato Andrea Segrè, docente di Economia e Ingegneria agraria dell'Università di Bologna che con un gruppo di allievi ha creato la catena del "Last minute food". L'esperimento avviato con un ipermercato della Cooperativa Adriatica, oggi è una rete che coinvolge 13 città e otto regioni italiane. E, in tempi di crisi economica, è anche una risorsa utile per quelle famiglie che fanno i conti con la quarta settimana.
Anche il debito accumulato dai comportamenti spreconi nei confronti del pianeta è insostenibile. Consumiamo un terzo di risorse naturali in più rispetto alla capacità della terra di riprodurle. E mentre Legambiente sta per avviare una campagna nazionale contro gli sprechi, bisogna guardare, si legge nel libro, a progetti come quello delle "isole verdi" dell'Enel. Capraia ha fatto da laboratorio a cielo aperto: 20 chilometri quadrati a emissioni zero.
Un appartamento modello di 180 metri quadrati si trova a Gais in provincia di Bolzano: in Italia quello di Albert Willeit è il più ecologico. La bolletta per l'elettricità è pari a circa 400 euro l'anno, per fare un esempio. Prima che questo tipo di abitazioni diventi popolare, ciascuno può contribuire a contenere gli sprechi, modificando piccole abitudini. Basta ricordare che, anche quando si tiene in stand by, la tv consuma. Una famiglia potrebbe risparmiare fino 100 euro l'anno se spegnesse la lucina rossa del televisore, del pc e del videoregistratore. Anche la spazzatura può essere fonte di sprechi (come a Napoli) o trasformarsi in risorsa.
Il termovalorizzatore di Brescia lo è, trasforma 3000 tonnellate di rifiuti in acqua calda ed energia per le famiglie della città e della provincia.
Vivono all'insegna della sobrietà quelli che hanno scelto uno stile di vita che pratica il dittico "non sprecare". Il libro mostra come si possa applicare ovunque: dai consumi alla politica, dalle parole fino al talento, dal corpo alla salute fino alla stessa vita.
fonte: repubblica.it
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