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In 28 milioni di anni le barriere coralline hanno attraversato più volte, senza soccombere, periodi nei quali il numero delle specie di coralli presenti in esse si è ridotto fortemente. Lo dimostra per la prima volta uno studio condotto fra Gran Bretagna e Stati Uniti e pubblicato questa settimana su Science. Più volte negli ultimi anni è stato Nello studio, condotto in collaborazione con l'istituto oceanografico californiano Scripps, si rileva che «il recente declino della quantità di coralli dovuto all'impatto umano ha focalizzato l'attenzione sulla potenziale perdita di biodiversità e nello stesso momento ha additato l'importanza di una grande quantità di specie per la sopravvivenza delle barriere coralline». Ma i dati storici raccolti dagli studiosi, che comprendono un periodo di ben 28 milioni di anni, dimostrano che la varietà delle specie non è stato affatto in passato un fattore chiave per la sopravvivenza delle barriere coralline. L'attenzione dei ricercatori si è concentrata sulla barriera corallina dei Caraibi, nella quale la diversità delle specie è dieci volte inferiore rispetto a quella presente nella barriera corallina dell'Indo-Pacifico. Tuttavia, si osserva nello studio, il ritmo di crescita dei coralli è del tutto simile. Un dato che, rilevano gli studiosi, suggerisce che "la diversità dei coralli non è importante per lo sviluppo della barriera corallina". Ad esempio, nelle barriere di Lord Howe Island e dell'atollo Clipperton, entrambe nel Pacifico e in quelle delle Bermuda, nell'Atlantico, il numero di specie è molto basso ma il tasso di crescita complessivo è buono. Dopo aver fatto il confronto tra biodiversità e crescita nelle barriere attuali, i ricercatori hanno deciso di andare a vedere che cosa è accaduto in passato. Hanno studiato così le specie fossili della barriera corallina dei Caraibi e le loro variazioni avvenute in 28 milioni di anni. Hanno scoperto così che le specie di corallo presenti sono state molto numerose nel tardo Miocene (circa 10 milioni di anni fa), nel tardo Plio-Pleistocene (1,8 milioni di anni fa) e ha avuto un picco nel primo Pliocene (5,2 milioni di anni fa). Il numero delle specie di è invece decisamente impoverito nel periodo compreso fra il tardo Oligocene e il primo Miocene (circa 23 milioni di anni fa) e nel tardo Pleistocene (800.000 anni fa). La conclusione dei ricercatori è che la diversità delle specie non è essenziale per la sopravvivenza né per la crescita delle barriere coralline. Ben più importanti, secondo gli studiosi, sono le caratteristiche delle specie di corallo dominanti in una barriera. fonte: lanuovaecologia.it |
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martedì 18 marzo 2008
Barriere coralline, delicate ma resistenti
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