È stato Jorge Rabassa, un ricercatore argentino del Centro Australe di ricerca scientifica, a lanciare l'allarme: "Come gli altri ghiacciai della zona, il Perito Moreno risente del riscaldamento climatico e nella sola estate appena conclusa ha perso 14 metri di spessore".
Al telefono da Buenos Aires, dove ha presentato i risultati della suo studio in un convegno organizzato dall'ambasciata italiana, Rabassa spiega: "Fino a due anni fa il Perito Moreno era in controtendenza rispetto agli altri ghiacciai della zona e il suo fronte principale continuava ad avanzare. Abbiamo voluto però controllare i suoi margini e qui abbiamo accertato che il ghiaccio si sta sciogliendo a ritmo preoccupante".
Per anni anche i ricercatori sembra si siano lasciati ingannare dalla bellezza del fronte del ghiacciaio, dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco perché rappresenta un esempio di come era la Terra all'inizio dell'era Quaternaria. Anche loro si sono fermati davanti al Perito Moreno, là dove si accalcano i turisti che arrivano in Patagonia per vedere i continui crolli dalle pareti di ghiaccio a picco sul lago.
"Il ritiro del Perito Moreno è solo l'ultimo dei disastri ambientali nel Parque nacional de los glaciares - dice Rabassa - molti dei piccoli ghiacciai della Cordigliera hanno ormai superato il punto critico. Il loro bacino è tanto piccolo che anche se ci fossero numerose stagioni fredde e precipitazioni abbondanti la neve non potrebbe fermarsi fino a ricreare il ghiacciaio".
Avanzamento e ritiro sono fenomeni comuni nel ciclo di vita dei ghiacciai, ma Rabassa esclude che per il Perito Moreno si tratti di una riduzione temporanea: "Quelli che registriamo in tutta la Cordigliera sono fenomeni di ritiro dei ghiacciai senza precedenti, negli ultimi venti anni la percentuale di scioglimento è più che raddoppiata - conclude Rabassa - a questo ritmo, soprattutto i ghiacciai più piccoli della Patagonia sono destinati a sparire nell'arco di 40 anni".
fonte: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento