Avrebbero realizzato laterizi miscelando creta e parte di rifiuti speciali provenienti da una discarica: è l'accusa contestata a una società di Paternò proprietaria sia della fabbrica sia dell'impianto per lo smaltimento della spazzatura di contrada Cannizzola.
Accusa mossa dalla Procura di Catania, che ha fatto sequestrare la discarica dal Corpo forestale per presunte violazioni alle leggi in materia ambientale e irregolarità nelle autorizzazioni regionali.
Il provvedimento è stato emesso dal Procuratore aggiunto di Catania Enzo Serpotta e dal sostituto Agata Consoli. L'inchiesta era stata aperta dopo la denuncia di alcuni cittadini di Paternò, il paese etneo dove dovrebbe sorgere un termovalorizzatore. Dalle indagini sarebbe emerso che la società adottava un procedimento di lavorazione difforme da quello autorizzato per la miscelazione del materiale necessario per la produzione di laterizi.
Secondo gli investigatori, infatti, oltre all'argilla, prelevata sul posto da una cava, erano introdotti nella miscelazione consistenti quantitativi di rifiuti speciali provenienti da industrie petrolchimiche. Il ciclo produttivo, condotto in difformità alle autorizzazioni e senza i necessari accorgimenti, avrebbe provocato seri pericoli di contaminazione dei suoli.
Durante le indagini, il corpo forestale ha accertato anche che all'interno dell'impianto pascolavano liberamente numerosi bovini, che si alimentavano anche dei rifiuti sparsi sulla superficie del terreno.
fonte: lasicilia.it
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