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Il segreto di un ecosistema di successo è il ritmo con cui gli organismi che lo compongono si spostano in esso di generazione in generazione. Lo dimostra uno studio pubblicato su Nature da un gruppo di ricerca coordinato dall'Istituto di scienze dell'evoluzione del centro nazionale delle ricerche scientifiche francese (Cnrs). Aver compreso imeccanismi che determinano la diversità e la produttività degli ecosistemi, secondo gli scienziati, sarà di aiuto per sviluppare strategie che assicurino la produttività e la ricchezza di biodiversità delle aree di conservazione, come i parchi. Al centro dello studio, un ecosistema creato in laboratorio che ha avuto come protagonista il batterio Pseudomonas fluorescens che, per 400 generazioni, è vissuto e si è moltiplicato in uno spazio diviso in 95 aree, ognuna delle quali contenente una risorsa di cibo. Gli scienziati hanno misurato ogni giorno la biomassa nell'ecosistema come indicatore della produttività e hanno scoperto che i livelli di biomassa erano più alti quando c'era una dispersione media fra la popolazione batterica. Quando, invece si verificava poca o nessuna dispersione la popolazione che restava in aree più dure dell'ecosistema risultava incapace di adattarsi all'ambiente perché si verificavano poche variazioni genetiche. Al contrario, quando la dispersione era eccessiva la specie si evolveva diventando generalista, una qualità che permette di sopravvivere in molti habitat ma fallisce di fronte a un habitat molto specifico. fonte: lanuovaecologia.it |
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giovedì 13 marzo 2008
«Ecco gli ecosistemi di successo»
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