Raggiungere la "neutralità" delle emissioni di anidride carbonica significa bilanciare le emissioni di gas serra che si producono bruciando i combustibili fossili, con qualcosa che sia in grado di catturarli, come ad esempio un'estesa foresta.
In questi giorni Roberto Dobles, Ministro costaricano dell'Ambiente e dell'Energia sostiene che il suo Paese si è aggiudicata la gara avendo raggiunto l'obiettivo di essere un "paese neutro".
"Avevamo capito da tempo che i cambiamenti climatici sono probabilmente la maggiore sfida dell'umanità dei nostri giorni ed è responsabilità di ciascuno combatterli", ha spiegato Dobles in una conferenza stampa a San Josè.
Ma come è riuscito il Costa Rica, poco più di quattro milioni di abitanti, a raggiungere l'obiettivo? Lavorando su strade diverse. Da un lato è riuscito a produrre l'80 per cento della propria energia da fonti rinnovabili, come l'acqua e il vento, dall'altro ha ampliato la biosfera tropicale che nel Paese trova le condizioni ideali per potersi sviluppare. Con una superficie grande solo un sesto dell'Italia il Costa Rica possiede circa il 5 per cento delle specie di piante e di animali del mondo.
Nonostante che la deforestazione sia ancora in atto in alcune aree del paese, il governo ha superato di molto gli obiettivi che si era posto nel rendere più verde il territorio. Più di sei milioni di alberi sono stati piantati nel solo 2007, superando l'obiettivo di un milione che le autorità si erano proposte all'inizio dell'anno. Per il 2008 l'obiettivo è di sette milioni. "Quasi due piante per ogni abitante", ha sottolineato il Ministro.
C'è comunque chi fa notare, soprattutto alcune agenzie per la tutela dell'ambiente, che il governo ha deciso di iniziare le ricerche di petrolio in mare. Quindi quanto fatto finora potrebbe essere vanificato in poco tempo. Risponde Dobles: "In questo momento il paese vede aumentare giorno dopo giorno la richiesta di energia e finché non saremo totalmente autonomi dal petrolio non potremo farne a meno neanche noi. Tuttavia il nostro impegno è fortemente rivolto nello sviluppo dell'utilizzo dell'idrogeno su cui stiamo investendo moltissimo".
Un'altra critica riguarda il modo con il quale si è sviluppato il turismo in alcune aree dove numerosi e grandi villaggi turistici hanno profondamente alterato l'ambiente. Oggi una dozzina di voli settimanali dagli Stati Uniti porta in continuazione turisti in Costa Rica.
"Anche a questo - risponde il ministro - abbiamo cercato di dare una risposta. Il piano di sviluppo turistico dei prossimi anni prevede solo hotel "verdi" che non lascino alcun debito di anidride carbonica dietro di sé".
C'è da chiedersi ora se davvero il Costa Rica è giunto primo nella "Carbon-neutral World Cup", a quale distanza arriverà il gruppetto degli inseguitori e quando giungerà al traguardo il gruppo che ha firmato il Protocollo di Kyoto.
fonte: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento