Realizzare un ombrello di zolfo nell'atmosfera per contrastare il deterioramento dell'ozono. Questo scenario avveniristico è l'oggetto degli studi scientifici portati avanti da Paul Crutze, Nobel per la chimica nel 1995. Lo studio prende origine dall'osservazione dell'eruzione/esplosione del vulcano Pinatubo avvenuta nel 1991 sull'isola di Luzon (Filippine) che proiettò nella stratosfera milioni di tonnellate di zolfo riducendo l'abbassamento della temperatura media terrestre di circa 0,5 °C nei due anni che seguirono. Lo zolfo aveva reagito con l'ossigeno presente nell'aria formando diossido di zolfo (SO2) e solfati. Lo strato composto dallo zolfo ha l'effetto di riflettere e aumentare l'assorbimento delle radiazioni solari. L'idea scientifica proposta da Paul Crutze è la ricostruzione artificiale dell'evento naturale del 1991 mediante l'invio di palloni aerostatici contenenti ciascuno una tonnellata di zolfo immagazzinata sotto forma di idrogeno solforato in speciali bombole. Raggiunta la stratosfera lo zolfo viene liberato a 20 km di altezza innescando la reazione chimica. Si forma così uno scudo di aerosol in grado di riflettere e assorbire parzialmente i raggi solari provenienti dallo spazio. In base allo studio l'effetto dovrebbe permanere per circa 10 anni.
fonte: ecoage.it
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giovedì 20 marzo 2008
Ombrello di zolfo nella stratosfera
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