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Tra i vini che vengono venduti in Europa alcuni sono contaminati da residui di pesticidi che, in qualche caso, sono dannosi alla salute. A lanciare l'allarme è uno studio condotto dall'Ong europea "Pesticide action network Europe" (Pan Europe) che ha analizzato i residui chimici dei pesticidi in 40 bottiglie di vino rosso, di cui 6 da agricoltura biologica, prodotte in Francia, Austria, Germania, Italia, Portogallo, Sudafrica, Australia e Cile. "Lo studio realizzato - riferisce Francois Veillerette, rappresentante di Mdrfg, ong ambientalista francese, e amministratore di Pan-Europe - mostra che l'utilizzo di pesticidi in viticoltura ha come conseguenza la presenza sistematica di molti residui chimici nel vino". Dai dati emerge che le bottiglie analizzate contengono in media residui di quattro diversi pesticidi, con l'eccezione negativa di un Borgogne prodotto in Francia, un vero e proprio cocktail chimico composto da ben 10 diverse sostanze potenzialmente dannose per la salute. Per l'Italia sono stati analizzati 3 diverse bottiglie di vino prodotte in Sicilia, Piemonte e Lazio. Il vino laziale è risultato contenere ben 4 residui chimici, mentre nel Doc delle Langhe piemontesi analizzato sono risultati esserci ben 7 diverse sostanze incluse nelle liste nere dei prodotti potenzialmente cancerogeni dell'Organizzazione mondiale della sanità, dell'Ue e negli Usa. Vero e proprio nettare degli dei, invece, una bottiglia di vino siciliano Igt che presenta quantità non significative di residui chimici. L'analisi, spiega ancora Veillerette, dimostra che le sostanza chimiche utilizzate nella coltivazione delle viti non si disperdono attraverso il processo di fermentazione e conservazione del vino come dovrebbero. "Non vogliamo chiedere il divieto di tutti i pesticidi - ha poi concluso il francese - ma solo di quelli più dannosi". fonte: lanuovaecologia.it |
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lunedì 31 marzo 2008
In Europa alcuni vini ai pesticidi
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