mercoledì 19 marzo 2008

L'Italia scopre il teleriscaldamento

E' un sistema di efficienza energetica all'avanguardia, ma funziona in base a uno dei principi più antichi e chiari del mondo: "Prendere due piccioni con una fava". Eppure di teleriscaldamento si parla e si sa ancora poco. La scarsa attenzione verso questa forma di uso sostenibile dell'energia non sembra però destinata a durare ancora a lungo se è vero, come documenta l'annuale rapporto di Legambiente sulla diffusione delle fonti rinnovabili nei comuni italiani, che grazie a una pattuglia di intraprendenti amministratori locali, il teleriscaldamento sta iniziando a conquistare terreno.

L'organizzazione ambientalista ha censito ben 267 impianti distribuiti in altrettanti municipi e oltre 460 mila utenze, tra residenziali e produttive, servite, per un totale di 1.217 milioni di metri cubi riscaldati. In termini di energia prodotta, la cifra si aggira invece sui 5 mila GWht annui, con grandi ricadute positive sul risparmio economico, le emissioni di CO2 evitate e la riduzione dello smog cittadino.

Il motivo della crescita, come detto, è semplice. Il teleriscaldamento permette di raggiungere due obiettivi con un solo sforzo: riscaldare gli edifici sfruttando il calore generato per produrre energia elettrica. Speciali condutture trasportano acqua o aria calda dall'impianto fino a scuole, ospedali o abitazioni. Per questa ragione queste centrali vengono chiamate di "cogenerazione", ma in alcuni casi sono in grado di soddisfare anche le esigenze di raffrescamento estivo, trasformando l'energia termica in energia frigorifera, diventando così di "trigenerazione" (i piccioni catturati in questo caso sono addirittura tre).

"Il teleriscaldamento - sottolinea Legambiente nel rapporto - svolge, proprio a causa del peso che hanno i consumi di energia termica (circa 12.000 kWh/anno a famiglia), un ruolo fondamentale in un'ottica di efficienza energetica". "I vantaggi che derivano da un impianto di teleriscaldamento - si legge ancora - sono molteplici e vanno dal maggior grado di efficienza degli impianti rispetto a quelli domestici, alla riduzione dei gas di scarico inquinanti. Dunque da un lato un miglioramento della qualità dell'aria a livello locale e minori emissioni di CO2 a livello globale. Infine gli impianti di teleriscaldamento fanno risparmiare gli utenti, per via dei minori costi di manutenzione e gestione complessiva".

Ad aver capito per primi l'importanza di queste opportunità sono stati i piccoli comuni della provincia di Bolzano, da Dobbiaco a Stelvio, da Sesto a Brunico, dove si concentrano oltre la metà dei migliori 71 impianti alimentati da fonti rinnovabili (in tutto sono 217) censiti da Legambiente. Se Bolzano detiene decisamente il primato, il teleriscaldamento alimentato a rinnovabili è diffuso in tutto il Nordest, ma è praticamente sconosciuto a sud del Po.

Discorso simile vale per gli impianti che bruciano petrolio, gas o rifiuti (50 censiti in tutta Italia). Da Torino a Mantova, da Imola a Verona, da Genova a Brescia (divenuta ormai un caso da manuale grazie al suo termovalorizzatore), sono presenti in moltissimi comuni del centronord, ma è praticamente impossibile trovarne a sud dell'Emilia Romagna. La prima eccezione potrebbe presto essere Roma, dove è attesa l'inaugurazione dell'impianto realizzato nel quartiere Torrino.

Che il centrosud sia ancora assente da questa speciale mappa è secondo Legambiente un vero peccato. "L'importanza che possono ricoprire nell'economia di un comune - sottolinea il rapporto - viene evidenziata dalla continua costruzione di nuovi impianti, sempre più efficienti, come quelli previsti a Torino e il nuovo impianto a trigenerazione di Vicenza, che entrerà in funzione entro la fine del 2009 ad affiancare quello già esistente nel quartiere Parco Città". Quest'ultimo, fa notare ancora il dossier, sarà alimentato a gas metano e produrrà "ogni anno 8,5 GWh di energia elettrica e 10 GWh di energia termica, soddisfacendo così il fabbisogno energetico di 230 utenze". I risparmi in bolletta per gli utenti si stimano intorno il 20%.

fonte: repubblica.it

Nessun commento:

Google

Passatempo Preistorico

Moonstone Madness

Pronti a partire, pronti per distruggere tutto? Bene, allora fate un salto indietro nell'era preistorica e immergetevi in questa nuova avventura dal gusto tribale. A bordo del vostro cinghiale dovrete raccogliere le gemme preziose necessarie per passare alle missioni successive, saltando gli ostacoli se non volete perdere il vostro bottino e distruggendo i totem a testate per conquistare altre gemme utili. Inoltre, una magica piuma vi catapulterà verso il cielo dove punti e gemme preziose sono presenti in gran quantità, per cui approfittatene! cercate di completare la missione entro il tempo limite, utilizzando le FRECCE direzionali per muovervi, abbassarvi e saltare, e la SPACEBAR per prendere a testate i totem.

Change.org|Start Petition

Blog Action Day 2009

24 October 2009 INTERNATIONAL DAY OF CLIMATE ACTION

Parco Sempione - Ecopass 2008

Powered By Blogger