Ancora un record per il gasolio che accorcia pericolosamente la distanza dal prezzo della verde. Il nuovo massimo, a 1,362 euro al litro, è stato toccato nei distributori col marchio Agip, ovvero la compagnia con la rete più estesa (quasi un terzo del totale) che fa capo al ministero dell'Economia. Anche le altre aziende, si stanno "adeguando" al rialzo del gasolio, seguendo la tendenza avviata dal leader del mercato, con punte che rasentano 1,35. Brutte notizie per chi ha scelto il diesel come motore della propria auto. Il pieno oggi costa quasi quanto quello della verde, e l'incremento rispetto a 12 o 24 mesi fa è di quelli che si sentono nei bilanci familiari.
Infatti negli ultimi due anni i prezzi del gasolio sono saliti di quasi il 9% e l'incremento dei listini al distributore, rimette in moto la corsa dell'inflazione, per un esborso aggiuntivo medio per ogni pieno dai 6 ai 10 euro ed oltre, a seconda del tipo di vettura utilizzata. Uno spostamento in autostrada con un'auto "piccola" da Roma a Napoli, ad esempio, nel 2006 costava poco più di 14 euro; oggi sono già 17.
Nel contempo, secondo l'Unione petrolifera, il mese scorso i consumi petroliferi italiani hanno toccato i 6,7 milioni di tonnellate, con un aumento dell'1,6% (+104.000 tonnellate) rispetto allo stesso mese del 2007. La domanda totale di carburanti (benzina più gasolio) nel mese di febbraio è risultata pari a oltre 3 milioni di tonnellate, con un incremento del 4,7% sul febbraio 2007, anche se grazie al giorno in più dovuto all'anno bisestile.
La benzina nel complesso ha proseguito il suo calo ormai storico (-2,1%, pari a 19mila tonnellate di prodotto in meno). Il gasolio per autotrazione ha evidenziato un incremento del 7,7% (155mila tonnellate in più). Nel primo bimestre dell'anno i consumi di carburante sono cresciuti dello 0,8% (+49mila tonnellate). Dati che non collimano con quelli ben peggiori in fatto di consumi nei primi due mesi del 2008, resi noti dai gestori della Fegica-Cisl che parlano di un crollo del 9% delle vendite di verde e del 3% complessivo.
Ma la corsa del gasolio probabilmente non si fermerà. Il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, ha sottolineato che "le impennate del petrolio non hanno nulla che vedere con i costi di produzione: la vera spinta arriva da movimenti di mercato. L'oro nero - ha detto - è preda di chi non conosce il petrolio: ad operatori finanziari che giocano su tutti i mercati petroliferi. Per cui una nave carica di greggio passa di mano 10 volte e ogni volta aumenta di prezzo". I consumatori chiedono per questo controlli più forti, un intervento deciso del governo e una reale apertura del mercato. "Siamo a livelli insostenibili - dice Rosario Trefiletti, leader di Federconsumatori - le speculazioni sui mercati e la debolezza del dollaro stanno spingendo verso l'alto i listini del petrolio: per ridurre il livello dei prezzi occorre aprire alla grande distribuzione il mercato dei carburanti". Secondo l'Adoc il caro-greggio costerà circa 800 euro l'anno in più alle famiglie.
fonte: repubblica.it
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mercoledì 12 marzo 2008
Benzina, il salasso di tutti i giorni
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