PANIERE - A fronte di un paniere di riferimento interamente in rosso subito dopo l'apertura, il relativo miglioramento degli indici milanesi è generato da Atlantia (+2,64% a 13,6 euro), favorita dalla decisione del governo di modificare le norme sulle concessioni autostradali approvate dall'esecutivo precedente. Bene anche Enel (+0,56% a 5,34 euro), passata in territorio positivo, Buzzi (+4,48% a 9,28 euro), Italcementi (+1,15% a 8,8 euro), Autogrill (+2,18% a 6,75 euro) e Bulgari (+2,35% a 5,22 euro). Ancora difficile la situazione per i bancari Intesa Sanpaolo (-6,5% a 3,05 euro), Unicredit (-4,53% a 2,37 euro) e Bpm (-3,37% a 4,44 euro). Gira in positivo il Banco Popolare (+1,1% a 9,13 euro), mentre riduce il calo Fiat (-3,34% a 7,47 euro), insieme ad Eni (-3,76% a 14,58 euro). Ancora in rosso Generali (-2,21% a 21,2 euro), a differenza di Mediobanca (-0,17% a 8,84 euro) che si porta in equilibrio. Dimezza il calo Telecom (-1,51% a 0,85 euro), ancora pesante invece Fastweb (-3,97% a 15,42 euro), insieme a Tiscali (-2,39% a 0,77 euro).
LE ALTRE PIAZZE: Riducono il calo rispetto all'avvio anche le altre principali borse europee. Londra segna un ribasso del 3,4%, Francoforte del 4,2% e Parigi del 3,05%. La Borsa di Mosca ha invece sospeso per un'ora l'indice Micex (in rubli) per eccesso di ribasso (-8,12%). Il principale indice Rts (in dollari) è scivolato intanto a meno 6,46%, con perdite di oltre il 10% per Gazprom, Lukoil e Sberbank.
CROLLO IN GIAPPONE - La Borsa di Tokyo precipita e chiude con l'indice Nikkei a -11,41%, investita dal pesante vento di vendite proveniente da Wall Street, dove gli investitori hanno avvertito l’odore della recessione prossima ventura. E' il peggior calo dal 1987. Tutte le piazze finanziarie orientali hanno messo a segno un nuovo scivolone, che ha riportato il clima teso della scorsa settimana. Il tutto aggravato dall'annuncio di Standard & Poor's, che potrebbe rivedere al ribasso la propria valutazione sulle banche coreane, che ha riacceso la spia rossa della crisi finanziaria. Risultato, Tokyo ha lasciato sul campo l'11,41%, Seul il 9,44% e Hong Kong il 4,8%.
IL PRIMO MINISTRO: «PIANO USA INSUFFICIENTE» - Il primo ministro giapponese Taro Aso ha commentato il crollo delle Borse mettendolo in relazione al piano Usa di salvataggio delle banche che è stato definito insufficiente. «Il crollo delle Borse continua - ha detto Aso perché il piano Usa è insufficiente».
fonte: corriere.it
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