Presentato un emendamento alla Finanziaria per “agevolare” con il Cip 6 previsto per le rinnovabili anche l'energia prodotta dai termovalorizzatori. Un soccorso alla Regione Sicilia che rischia il blocco dei tre impianti in costruzione. Legambiente: «L’Ue boccerà il provvedimento»
Parla di una "scelta forte del governo per le rinnovabili" e poi, tra nucleare e incentivi agli inceneritori, le mette all’angolo. Lo stesso giorno in cui annuncia l’arrivo 8 milioni di euro per il solare negli edifici pubblici, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo presenta un emendamento al collegato alla legge Finanziaria approvata dal Consiglio dei ministri, che riconosce gli incentivi del Cip6 anche per l'energia elettrica prodotta dagli impianti di termovalorizzazione dei rifiuti. Dopo la norma ad hoc per quelli campani varata dal governo Prodi, insomma, gli incentivi all’incenerimento come fonte energetica assimilata alle rinnovabili potrebbero estendersi a tutti gli impianti presenti nel paese.
L'emendamento, presentato di concerto col ministro per lo Sviluppo economico, interviene nella questione relativa agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e assimilate, consistenti in una maggiorazione del prezzo di vendita dell'energia elettrica (il cosiddetto Cip6) in questo modo prodotta. L'emendamento riconosce l'agevolazione anche all'energia prodotta dalla combustione di rifiuti non organici, quali quelli utilizzati nel ciclo di termovalorizzazione, con riferimento "agli impianti, costruiti o in costruzione, che si trovano in zone a rischio emergenza rifiuti dichiarata con provvedimento del presidente del consiglio dei ministri".
La disposizione, in deroga a quanto stabilito dalla direttiva comunitaria 77/2001 che limita la misura, per le fonti assimilate a quelle rinnovabili, all'energia prodotta dalla combustione di rifiuti organici, eviterà, in particolare per la Regione Sicilia, i rischi connessi al possibile blocco della costruzione dei tre termovalorizzatori previsti, secondo il governo essenziali per risolvere in via definitiva la questione smaltimento dei rifiuti.
"Non è attraverso l'ennesimo tentativo di forzare le norme italiane ed europee che il nostro paese riuscirà a risolvere l'emergenza rifiuti – commenta Mimmo Fontana, presidente di Legambiente Sicilia – Estendere gli incentivi del Cip6 anche all'energia elettrica prodotta dalla termovalorizzazione dei rifiuti per evitare il blocco della costruzione dei nuovi impianti nelle zone a rischio come la Sicilia, vuol dire non voler affrontare la questione concreta e continuare a ricorrere a inadeguati espedienti tampone".
Già l’intenzione di ritornare alla produzione di energia nucleare mette a repentaglio ricerca e investimenti nel campo delle fonti pulite. Ora si indeboliscono ancora di più le rinnovabili estendendo gli incentivi agli inceneritori. "Sappiamo già che l'Unione europea boccerà questo provvedimento – spiega il presidente di Legambiente Sicilia – eppure il governo non ha esitato ad esporci ad una nuova procedura d'infrazione, promuovendo un intervento utile solo a garantire elevati profitti a chi costruisce gli impianti a scapito dei veri interessi della collettività".
fonte: lanuovaecologia.it
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