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Continuano negli Stati Uniti gli allarmi sugli effetti devastanti che il riscaldamento del pianeta è destinato ad avere nei prossimi anni, e si moltiplicano le richieste di "fare qualcosa" nei confronti del mondo politico. L'ultima in tal senso è questa: o si riduce a zero l'emissione di anidride carbonica, oppure sarà il disastro.A sostenerlo è l'ultimo studio in ordine di tempo sugli effetti del "global warming" messo a punto da studiosi americani, canadesi e tedeschi e pubblicato sul Journal Geophysical Reserch Letters. Allo studio il Washington Post ha dedica ieri un servizio in prima pagina sottolineando che l'indagine in questione è tra le più rigorose e nello stesso tempo innovative mai condotte sul surriscaldamento del clima. La conclusione è sempre la stessa: o il mondo sviluppato riduce le sue emissioni di gas, oppure gli effetti saranno disastrosi. Ma lo studio in questione, basato su modelli computerizzati avanzati capaci di proiezioni dettagliatissime sull'evoluzione del clima e i suoi diversi effetti sul pianeta, per la prima volta rispetto ad altri porta all'attenzione del mondo della politica questa richiesta urgente: le emissioni di anidride carbonica (CO2) non vanno solo tagliate, vanno ridotte a zero. «La domanda è molto semplice - sottolinea uno dei curatori della ricerca, Ken Caldeira, della Carnegie Institution - cosa facciamo per evitare che la Terra continui a scaldarsi? La risposta implica per quanto riguarda la produzione di energia cambiamenti molto più radicali di quanto la gente non si aspetti». L'emissione di anidride carbonica deve essere ridotta a zero entro la metà de secolo, altrimenti saranno guai: siccità, scioglimento dei ghiacci, risorse idriche a rischio assoluto, mutazioni geografiche sull'intero pianeta. Lo studio sottolinea che la quantità di anidride carbonica oggi emessa nell'atmosfera nell'arco di un anno supera i 10 miliardi di tonnellate. L'attuale obiettivo della politica, almeno negli Stati Uniti, è di ridurla del 70% entro la metà del secolo, anche se in campagna elettorale Hillary Clinton e Barack Obama promettono un piano che porta al taglio delle emissioni dell'80%, mentre John McCain sul fronte repubblicano parla di un taglio del 60%. In ogni caso - dicono gli scienziati - è troppo poco: o si arriva allo zero, oppure è la fine. fonte: lanuovaecologia.it |
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martedì 11 marzo 2008
«Azzerare le emissioni di CO2»
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