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L'Unione Europea punta ad attrezzarsi per rispondere a nuovi e più forti flussi migratori entro il 2020 derivanti dai cambiamenti climatici. Secondo un documento citato dall'International Herald Tribune (Iht) che sarà in discussione al Vertice dei capi di Stato e di governo di giovedì prossimo, «la pressione migratoria ai confini dell'Ue, l'instabilitàpolitica e la conflittualità potranno crescere in futuro» a causa dei cambiamenti climatici che faranno diminuire l'offerta di cibo e di acqua nei paesi più poveri del Nord Africa e del Medio Oriente. Le Nazioni Unite prevedono che ci saranno milioni di immigrati per colpa dei cambiamenti climatici. Nel Nord Africa e nell'area del Sub Sahara, si potrebbe perdere circa il 75% della terra coltivabile. Il documento, che secondo quanto riferito da Iht sarà presentato dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Javier Solana, elenca una serie di fenomeni chepotrebbero destabilizzare i paesi poveri e accrescere le tensioni sociali e religiose. I capi di Stato e di governo dell'Ue, anticipa il quotidiano, solleciteranno «proposte più dettagliate sul cambiamento climatico e la sicurezza entro la fine dell'anno». Il Consiglio dovrebbe rivedere anche l'obiettivo che l'Ue si è data lo scorso anno sul taglio delle emissioni di almeno il 20% entro il 2020. Le conclusioni della bozza in esame al Vertice suggerirebbero l'ipotesi di un accordo su un "pacchetto coerente" entro il 2008 con leggi in vigore dal 2009. fonte: lanuovaecologia.it |
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lunedì 10 marzo 2008
«Ecco i profughi del clima»
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