Sarà varato domani dal Consiglio dei ministri il decreto attuativo della legge delega sulla sicurezza sul lavoro. La conferma è arrivata questa mattina dal presidente del Consiglio Romano Prodi. Il premier non ha voluto invece rispondere alle domande sui dissidi che ancora permarrebbero tra governo e Confindustria.
Ne sono una prova le dichiarazioni rilasciate da Alberto Bombassei, uno dei vice di Montezemolo. "Sono indignato. Le tragedie non devono creare divisioni e contrapposizioni. Le posizioni espresse in queste ore sono intrise di demagogia. Sono proprio le imprese che da tempo invocano un Testo Unico che serva a dare maggiori certezze ai datori di lavoro ed ai lavoratori". Per l'esponente di viale dell'Astronomia, "nessuno è contrario a questo provvedimento. Le questioni che stiamo ponendo nel confronto in corso con il governo, sono di natura esclusivamente tecnica e di mero buon senso". Gli industriali sono critici in particolare allo schema delle sanzioni.
Contrasti che il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani ha voluto comunque a minimizzare: il decreto, ha spiegato, "rappresenterà una scelta significativa alla luce dei fatti anche dolorosi che si susseguono". "Durante il confronto con le forze sociali - ha aggiunto - come al solito è nato qualche problema per trovare il punto di equilibrio". E sulle critiche di Confindustria: "Ci sarà sicuramente una maggiore
severità nell'impianto complessivo ma non tale da giustificare l'allarme delle imprese. Saranno norme gestibili per le imprese, vedremo ora se sarà possibile qualche aggiustamento. Ma è giusto sappiano che i controlli saranno più severi".
A chiarire che non ci sono spazi per ripensamenti è stato il sottosegretario alla Salute Giampaolo Patta. "Non saranno accettate modifiche all'impianto, compreso quello sanzionatorio", ha sottolineato.
Molto più dure le parole rivolte agli industriali dal segretario della Cgil Guglielmo Epifani. "Io spero che Confindustria rifletta su questa posizione di chiusura", ha commentato il leader sindacale. "Essere additati di non volere un provvedimento che è sacrosanto, che è giusto e che non è affatto punitivo delle imprese, ma che garantisce di più la sicurezza e la vita dei lavoratori, sarebbe per Confindustria un errore imperdonabile". "Fa bene il governo - ha osservato ancora Epifani - ad andare avanti".
E un invito a fare chiarezza sulla questione è giunto da Libertà e Giustizia. Soprattutto da parte dei vertici del Pd: "E' indegno di un paese civile il no di Confindustria - è scritto in un comunicato - all'inasprimento delle sanzioni previsto per gli imprenditori che non rispettino le norme di sicurezza. Di fronte a un'ecatombe che conta 183 morti dall'inizio dell'anno. Libertà e Giustizia chiede agli esponenti della Confindustria e agli imprenditori che hanno accettato di candidarsi con il Partito democratico di esprimersi chiaramente su questo punto, per non lasciare ombre e possibili dubbi su una questione così importante".
fonte: repubblica.it
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giovedì 6 marzo 2008
Lavoro, domani il decreto sicurezza
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