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La proposta che detta le regole per ridurre le emissioni di CO2 delle vetture di nuova produzione continua a dividere i paesi Ue, tra sostenitori di una riduzione unica, indipendentemente dal peso e dalla dimensione delle vetture, tra cui si colloca l'Italia, e chi, come la Germania e la Gran Bretagna, sostiene che la riduzione deve essere ponderata. La proposta della Commissione Ue fissa la media delle riduzioni a 130 grammi di CO2 per chilometro contro i 160 attuali per le auto prodotte dal 2012, attraverso la tecnologia dei motori. Per il raggiungimento dell'obiettivo più ambizioso di 120g/km la proposta fa affidamento su successive misure tecniche complementari che hanno un'incidenza sui consumi di carburante (tra cui la pressione dei pneumatici, i sistemi di condizionamento dell'aria e i dispositivi di controllo della velocità). Il regolamento prevede obiettivi differenziati per ciascuna casa automobilistica, in base ad un sistema parametrato di ripartizione degli oneri riferito alla massa, i cui valori sono rappresentati graficamente da un curva, la cui inclinazione é stata fissata al 60%. Il rispetto di questi obiettivi viene assicurato da un meccanismo di multe piuttosto severo, applicato con un andamento progressivo prima di entrare a pieno regime (2012-2015). La proposta lascia "insoddisfatta" l'Italia che ieri, con il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, ha ribadito al consiglio dei ministri Ue a Bruxelles la propria posizione contraria. Secondo l'Italia, la proposta di riduzione delle emissioni di CO2 delle autovetture «deve rispondere al principio chi inquina paga». «Non sarebbe tollerabile che, per fare un favore alle grandi case automobilistiche, si stabilisca un criterio anomalo per il quale si rischia di facilitare i Suv o le grandi cilindrate anziché le auto di piccola cilindrata», ha detto Pecoraro Scanio. Insieme a Francia e Romania, l'Italia chiede un'inclinazione della curva dell'ordine del 20-30%, perché ritiene che una curva più piatta è l'unico modo per garantire che tutti i costruttori d'auto siano trattati equamente. Al contrario, la Germania, l'Austria, la Repubblica ceca, l'Ungheria e, in parte anche la Slovacchia, insistono per un'inclinazione minima della curva all'80%. Svezia e Lussemburgo sono sostanzialmente in linea con quanto proposto dalla Commissione. Anche la scelta del parametro della "massa" dell'autovettura proposto dalla Commissione costituisce un elemento di divisione tra i 27, così come lo è il sistema sanzionatorio proposto. Italia, Spagna, Romania e Lussemburgo nutrono perplessità sulla struttura del sistema delle multe previsto e chiedono una diversificazione delle sanzioni per evitare di colpire in modo sproporzionato i produttori di vetture con emissioni molto basse. Anche Germania, Slovacchia e Ungheria contestano le multe che, secondo primi calcoli, potrebbero essere milionarie. fonte: lanuovaecologia.it |
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martedì 4 marzo 2008
Ue divisa su riduzione CO2 auto
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