mercoledì 1 ottobre 2008

Febbre artica

L’artico è sempre più caldo. A causa del riscaldamento globale la sua calotta è sempre più sottile e la sua estensione sempre più ridotta. A fare le spese di questa, tragica, situazione c’è un intero ecosistema che non conta solo gli orsi polari, ma anche trichechi, foche, narvali e gabbiani d’avorio

LE PREVISIONI
Tra il 2013 e il 2040 ci saranno estati in cui l'artico sarà libero dai ghiacci, come non succedeva da milioni di anni. L’anno scorso l’estensione si è ridotta a soli 4,13 milioni di km2. "Ci aspettiamo che i dati definitivi confermino che il 2008 sarà il peggiore o, al massimo, il secondo peggior anno di sempre" afferma Martin Sommerkorn, del programma Artico del Wwf.
Uno scioglimento così massiccio si è realizzato con 30 anni di anticipo rispetto al previsto. E i modelli più recenti ci dicono che tra il 2013 e il 2040 ci saranno delle estati in cui l'Artico sarà libero dai ghiacci, come non succedeva da più di un milione di anni. Secondo Sommerkorn il continuo scioglimento dei ghiacci più antichi e spessi significa che la calotta artica sta seguendo un trend che la sta portando a essere sempre più 'giovane' e sempre più sottile.
La parte di ghiaccio che ha almeno 5 anni è diminuita del 56% tra il 1985 e il 2007, mentre il ghiaccio più vecchio è pressoché sparito. "In due anni consecutivi - afferma l'esperto Wwf - sono stati registrati due record negativi in termini di estensione della calotta artica. Questo vuol dire che questo trend continuerà.
LA FAUNA
Narvali, foche, trichechi, orsi polari, gabbiani d'avorio, sono alcune delle specie che già soffrono dello scioglimento dei ghiacci. Alcune specie come l'orso polare stanno sperimentando sulla propria pelle l'erosione del proprio habitat provocato dai cambiamenti climatici in atto".
Insieme a questa specie, anche altri animali stanno soffrendo come il gabbiano d'avorio, che ha visto le proprie colonie delle aree costiere canadesi crollate dell'80% dal 1980 rispetto a quelle di altre regioni.
Anche nelle aree orientali più estreme della Russia, come il Mar di Chukchi, la riduzione dei ghiacci artici ha effetti sulle popolazioni dei trichechi. Qui in estate ormai il mare, spiega il Wwf, è quasi completamente libero dai ghiacci ritiratisi fin dove le acque sono più profonde.
I trichechi non possono pescare e le colonie sono costrette ad ammassarsi lungo le spiagge della costa di Chukotcha. In queste condizioni il cibo scarseggia e il rischio di infezioni aumenta. Lo scorso anno il Wwf ha contato in appena 350 chilometri di costa oltre 1.000 trichechi morti, probabilmente sfiancati dalla difficoltà di dover cercare cibo in acque sempre più profonde e spesso agitate.
EFFETTI SUL CLIMA
Un Artico senza ghiacci accelera il riscaldamento dell'emisfero nord, cambia le precipitazioni e anche frequenza e intensità eventi meteo estremi. Influenza lo scambio termico e gassoso tra atmosfera e oceani, oltre alle correnti marine.
Con lo scioglimento del permafrost si liberano gas serra come metano e anidride carbonica (nei primi 3 metri di suolo artico c'è una quantità carbonio doppia a quella in atmosfera).Secondo Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia "l'Artico è un fattore di stabilità per il clima mondiale.
Quando il ghiaccio sparisce, le acque artiche assorbono più calore e alimentano il processo del riscaldamento globale creando un rafforzamento dell'incremento dell'effetto serra naturale".
Inoltre, spiega Bologna "lo scioglimento dei ghiacci rilascia in atmosfera tutti quei gas serra che erano rimasti intrappolati nel ghiaccio stesso, come il metano". Una questione che "richiede una risposta globale". Di qui l'appello del Wwf di accelerare i negoziati che dovranno condurre al nuovo trattato salva-clima, che dovrebbe nascere fra 15 mesi alla Conferenza di Copenaghen nel dicembre 2009

fonte: lanuovaecologia.it

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